Il mistero di rue des Saints-Pères
Fa caldo, a Parigi, nel giugno 1889. E la città intera palpita e vibra, travolta da un'onda
umana che si accalca nei variegati padiglioni dell'Esposizione Universale, determinata a
bearsi di tutto, dalle danzatrici di Giava all'ananas della Martinica, dai selvaggi senegalesi
al rivoluzionario telefono... Tuttavia la vera, incontrastata dominatrice dell'Esposizione è
lei, la torre di Monsieur Eiffel, nuovissima e svettante, giudicata da molti l'apoteosi della
tecnica del XIX secolo, sebbene altri - come Guy de Maupassant - la considerino uno
"scheletro sgraziato" e altri ancora uno strano, temibile oggetto. Ed è proprio così che la
vede la povera Eugénie Patinot, costretta da un destino gramo a badare a tre pestiferi
nipoti, i quali la trascinano quasi di peso sulla torre, su su, fino in cima. Tremante e
sconvolta, Eugenie si è appena seduta su una panchina della terza piattaforma per
riprendersi dallo spavento allorché qualcosa - un'ape? - la punge. In un batter di ciglia, la
donna si accascia a terra, morta. Di tutt'altro umore (e assai più in salute) è Victor Legris,
proprietario della libreria Elzévir, in rue des Saints-Pères. Anche lui è sulla torre, in attesa
d'incontrare il suo socio e padre putativo Kenji Mori, e Marius Bonnet, un amico che dirige
il giornale "Le Passepartout". Victor non può saperlo, ma la morte della povera Eugénie
Patinot sta per cambiare la sua vita e quella delle persone intorno a lui, anche perché non
sarà l'unica morte "singolare" in quell'estate parigina. Tra inseguimenti a piedi e in
carrozza, portinaie bisbetiche e collezionisti eccentrici, grossi stivali e fini porcellane,
stampe cinesi e quadri di Gauguin, cantanti d'opera disoccupati e affascinanti pittrici dai
capelli rossi, Victor dovrà trasformarsi - suo malgrado - in detective e chiarire con le sole
armi dell'intelligenza il mistero che rischia di scatenare un vero e proprio terremoto nella
tranquilla libreria di rue des Saints-Pères...
Cottogni