Pastoralia
Nella indefinita periferia omologata che questo libro mette in scena è sufficiente una breve
oscillazione per passare dalla banalità all'apocalisse. La miseria morale, l'egoismo,
l'incoscienza divertita in cui galleggiano i personaggi di Saunders ci catturano in effetti in
una strana rete temporale. Siamo nel qui e ora di un'America apparentemente immersa in
una querula chiacchiera di gente qualunque, in mezzo al brusio di un televisore sempre
acceso, e all'improvviso ci ritroviamo spettatori di uno slittamento in un futuro prossimo
come se quella realtà fosse solo un grande set cinematografico di compensato: un mondo
"vero" dentro un mondo "artificiale" dove la finzione ha una forte valenza satirica e
demistificante. In un universo ridotto a una gigantesca provincia, dove ogni cosa è
vincolata alla decisione di un insindacabile "Ente Supremo", Saunders allestisce una
galleria dove incontriamo fasulli cavenicoli di un parco per turisti divisi tra presunte cacce
alle cimici e la compilazione quotidiana di questionari sul proprio rendimento; e il giovane
Neal, un tipico perdente vessato dai suoi superiori che partecipa al raduno tenuto da un
predicatore invasato che insegna il motto per diventare un vincente: "Conosci chi ti sta
fregando".
Vegetti