| Io sono vivo e voi siete morti. Un viaggio nella mentedi Philip K. Dick |
| Philip Kendred Dick non è stato soltanto un geniale scrittore di fantascienza, è stato |
| soprattutto una figura centrale del nostro tempo, capace di dare voce a una realtà — la |
| nostra — il cui senso, definitivamente sotto scacco, viene percepito in costante erosione, |
| spostamento, falsificazione. Per questo ha dotato i personaggi dei suoi libri, ma ancora |
| prima se stesso, di atteggiamenti di sospetto e diffidenza verso tutti e verso tutto, fino |
| ad arrivare a far sorvegliare, e a sorvegliare lui stesso, il proprio vicino, gli amici, le mogli. |
| Pochi altri scrittori del Novecento hanno saputo tramutare le proprie nevrosi e ossessioni |
| in un universo letterario così complesso e affascinante, tanto da poter affermare che la |
| vita stessa di Philip Dick sia stata il suo capolavoro assoluto, costellata da una continua, |
| ossessiva ricerca dei confini della coscienza e di quella realtà in costante sfaldamento. |
| Solo un altro narratore poteva comprendere a fondo un tale universo, ed Emmanuel |
| Carrère (uno dei più noti scrittori francesi, autore di romanzi di culto come Baffi e |
| L’avversario) quell’universo lo ha esplorato fin nelle pieghe più riposte: materiali biografici |
| documenti, interviste sono diventati una straordinaria biografia, che si rivela come l’ultimo, |
| grande romanzo il cui unico e allucinato protagonista è solo Philip Dick: cinque mogli, tre |
| figli, una sorella gemella morta poche settimane dopo la nascita, e alla quale si sentirà |
| sempre legato spiritualmente, compongono il quadro di un’esistenza complessa e bizzarra, |
| cui si aggiunge il mistero di una visione religiosa che otto anni prima della morte di Dick |
| sconvolgerà definitivamente la sua vita. |
| Cottogni |