Insaziabilità
Il nobile Genezyp Kapen vive, come tutti gli altri personaggi del romanzo, la dimensione
sessuale della vita come uno spasmodico anelito metafisico distruttivo e senza sbocco.
Dopo una fanciullezza trascorsa in un'atmosfera di severità, Genezyp riceve la sua
iniziazione sessuale da personaggi equivoci.
Dopo la morte del padre e varie vicissitudini, Genezyp si innamora di Persy, un'attrice
amante del Quartiermastro, la quale con perfidia esaspera il suo desiderio senza però mai
concederglisi. Dopo una sommossa scoppiata per abbattere il regime del Quartiermastro,
Genezyp resta ferito e si innamora di una dolce ragazza che lo cura, Eliza, e decide di
sposarla. Lei, seguace di un culto introdotto dai Cinesi per fiaccare le ultime resistenze
della razza bianca, lo induce però ad assumere una terribile droga, il davamesc, che
accelera il declino psichico di Genezyp. Intanto giungono notizie di una conquista della
Bielorussia da parte dei Cinesi. In Polonia viene proclamato lo stato di mobilitazione
generale. Durante la prima notte di nozze, in un folle desiderio di possesso totale Genezyp
strangola Eliza, poi si reca a Varsavia mettendosi al servizio del Quartiermastro, il quale
gli ordina di partire per lo scontro decisivo con le irrompenti truppe cinesi guidate dal
mandarino Wang-Tang-Tsang. Ma la battaglia non ci sarà: all'ultimo momento il
Quartiermastro Kocmoluchowitz - convinto della ineluttabilità della sconfitta - si arrende
per evitare una strage.
Il Quartiermastro, stante la sua persistente potenziale pericolosità per il nuovo ordine,
viene giustiziato con grandi onori. Genezyp, sempre più in preda alla follia, diviene amante
di Persy ma poi sposa una cinese discendente da antichi khan mongoli. Moglie e figlia del
Quartiermastro sono concesse in spose a Wang e a suo figlio. Anche Persy sposa un alto
dignitario cinese. La Polonia, antemurale dell'Occidente, è sommersa dalla marea cinese.
--- Nota ---
È verosimile che nel concepire il romanzo Insaziabilità W. sia stato influenzato, per
l'aspetto fantascientifico-sociale, dalle opere - apparse negli anni '20 - di Zamjatin (Noi),
di Capek (RUR) e del ceco Jan Weiss, autore del romanzo Il palazzo a mille piani (1929),
che ha avuto anche in Italia più di una edizione benché sia praticamente sconosciuto ai
più. Weiss è considerato uno dei padri della sf ceca.
Catani