C'era una volta un computer
Anno 324 dopo l‘Apocalisse. Devastata dalle guerre spaziali e dagli orrori dell’ingegneria
biologica, l’umanità ha bandito la tecnologia. Stagnanti in un nuovo medioevo le nazioni
chinano il capo alla Chiesa Apocalittica, reperti di una società che aveva portato le sue
astronavi su Alfa Centauri e costruito robot a somiglianza umana restano (guardati con
superstizioso timore) nascosti nei sotterranei o nei musei.
Nella città di Anglaer un giorno sbarca in cerca di lavoro Thalli, una bionda svedde
cresciuta fra i ghiacci del nord. Ingenua e avventurosa, Thalli ignora di avere nelle cellule
del corpo un’eredità genetica che la farà entrare in possesso della supertecnologica
armatura di Lupa Bianca, una dei guerrieri che dopo le Guerre dell’Apocalisse si erano
suddivisi l’Europa.
La giovane donna si arruola come armigera nella Guardia Romaine. Poi, per caso, nello
scantinato polveroso di una chiesa, trova qualcosa da cui non è capace di tener lontane
le sue mani curiose. L’intera città resta sbalordita da quello che sembra l’imprevisto ritorno
di Lupa Bianca. Ma spaventati dai suoi poteri gli agenti dell’imperatore le danno la caccia,
mentre misteriose spie della dimenticata colonia terrestre di Alfa Centauri cercano di
manovrarla. Questo, più un’insana curiosità che la spinge a usare i pericolosi resti delle
Scienze Perdute, la condurranno a trasportare un’intera città su Alfa Centauri, dove le
ultime bizzarre comunità umane soccombono al dominio di uno degli antichi computer da
guerra.
Cottogni