Malus
Un libro che stupisce, a ogni pagina. Scritto da un giullare, ed è tutto dire. Un’altra tappa
dell’eterna lotta tra il Bene e il Male, tra luce e tenebre, per riconoscerli e capire da che
parte si è. La decisione di voltare le spalle alla memoria o affrontarla a viso aperto. Il
racconto di luoghi lontani nello spazio e nel tempo, di eventi mai descritti, di storie
divenute leggende, di una lotta originata dagli errori degli uomini e portata a termine per
liberarli dalla loro stessa follia. Tutto questo in una salsa ironica e brillante, dove il
divertimento la fa da padrone, dove il non prendersi sul serio fa capire quello che di serio,
veramente, c’è. Il mondo che progredisce, ma senza la sapienza: non si hanno punti di
riferimento e tutto rimane uguale. Rimane quindi solo la forza che c’è nella parola, che
nessuno può dominare: quella parola che è del Divino, grazie alla quale l’uomo non si
separa da Dio. E allora si può comprendere che il limite del Male è proprio la grandezza di
quest’uomo: non nella filosofia, per le strade, tra gli stendardi di eserciti. Voltarsi indietro,
al proprio passato, alla riscoperta della dignità dell’uomo, il quale, credendo di vincere, in
realtà non fa altro che abbandonare quanto c’è di meglio in se stesso: l’amore per la
libertà, la fame di giustizia, la forza del proprio passato.
Bertoni