Salambô
Salambò è nata da un atto d’amore di Flaubert per l’Oriente mediterraneo, che si
accompagnava in lui a un proponimento narrativo ambiziosissimo: uscire con uno strappo
dalla vita europea, piombare in un altro mondo, in un’altra epoca, in una civiltà isolata,
estranea a tutto quello che le è venuto prima e dopo. Si avverte qui un forte anelito
dell’autore per una libertà variegata e mobile, che egli percepisce con struggimento al di là
dei confini angusti dell’odiata società borghese. Nella descrizione spettacolare e
truculenta della guerra fra Cartagine e i Mercenari, Flaubert ha trovato il terreno ideale
per liberare istinti e pulsioni che non avevano potuto esprimersi in Madame Bovary ne
potranno avere posto nell’Educazione sentimentale: lasciando credere di aver fatto
un’opera lontana da tutto e chiusa in una sua realta storica, ha scritto un romanzo in
qualche modo “lirico”, che convoglia le forze più profonde, oscure e intime del suo autore.
Guglielman