Il bacio che uccide
Nel corso dell'eterna, drammatica lotta fra Oriente e Occidente, un fiore, un semplice
fiore, è stato utilizzato per sottomettere interi popoli. E il papavero, da cui viene estratto
l'oppio, il terribile "bacio" con cui i francesi hanno stordito l'Indocina per ridurla in
schiavitù. Un bacio che uccide, che finirà per accomunare nella morte chi lo porge e chi lo
riceve. Perché oggi l'oppio possiede un vero e proprio regno, un cuore pulsante: si trova
sugli altipiani birmani dello Shan, tiene saldamente in pugno il triangolo d'oro della droga -
Birmania, Thailandia, Laos -, diffonde e ramifica i suoi tentacoli in tutto il mondo. Tra i
"signori della droga" si svolge una lotta spietata per il controllo dello Shan. Il potere
assoluto e incontrastato l'avrà, secondo antichissime leggende, chi riuscirà a impadronirsi
di un magico, favoloso talismano: la cosiddetta «Foresta delle Spade», un'arma micidiale
che consiste in tre pezzi. Chi li troverà, e li riunirà, sarà invincibile: perché governerà sul
sinistro regno della droga, e avrà il mondo intero in suo potere. Oriente e Occidente
cercano la mitica arma, utilizzando tutte le loro risorse, attingendo a tutte le loro energie,
con un confronto che non esclude il connubio: perché rappresentano un dualismo
complementare, destinato eternamente al conflitto e all'unione, nella realtà storica come
nell'animo umano.
Bertoni