Il sindacato dei poliziotti Yiddish
Benvenuti nel Distretto federale di Sitka, in Alaska, dove il governo degli Stati Uniti ha
accolto i sopravvissuti dell’Olocausto e di un’altra catastrofe: il crollo, nel 1948, del neonato
Israele sotto l’attacco dei paesi arabi. A Sitka si parla yiddish e inglese (ma anche tedesco,
ungherese, polacco, russo...), rabbini ultraortodossi governano veri e propri imperi criminali
osservando scrupolosamente lo Shabbat, e lo humour nero è una specie di antigelo
indispensabile per affrontare le difficoltà dell’esistenza (perché “sono tempi strani per essere
un ebreo”). A fare i conti con le macerie della propria vita è l’agente Meyer Landsman, che
nel frattempo deve anche risolvere un caso di omicidio: è stato ucciso un campione di
scacchi eroinomane, e forse dietro la sua morte c’è un’oscura cospirazione, o il nuovo esodo
che incombe sugli ebrei di Sitka, o l’attesa del Messia. Sembra un noir anni Quaranta. È il
nuovo, geniale romanzo di uno straordinario scrittore sull’identità, la patria, la fede, la
speranza dell’amore.
Cottogni