I piccolissimi e la circe
Questo romanzo breve si svolge con fantasia su due motivi nuovi nella narrativa
contemporanea. Il primo, di natura biologica, riguarda la straordinaria funzione che hanno i
batteri o microbi nel costruire la "biosfera" in cui viviamo. Allora è una narrazione delle origini
primordiali: non ci sono gli dei e neppure gli elementi, ma i "procarioti", cellule prive di nucleo,
batteri verdi-azzurri che sono i protagonisti della storia della terra e dell'ambiente terrestre
nel quale crescono quindi le piante e gli animali. L'altro motivo è fantapolitico: la fine della
specie umana, attraverso le rotture della digestione e del respiro, attorno al 2020 prossimo
venturo. La causa è l'inquinamento. La "colpa" è lo spirito di competizione delle aziende e
delle istituzioni che prevale e che infine annienta la iniziale e individuale libertà di amore.
Tutto ciò è inventato e raccontato con un linguaggio scientifico e insieme paradossale. Con
molti personaggi: i tre archibatteri, semi-immortali, come moschettieri audaci in una ricerca
sui virus costruita e osservata dagli scienziati in un campus; la grande teorica e Circe del
sapere batterico, con la sua strana segretaria; un pittore di vermi, Crarre; un
microbo-femmina, Effe; gli industriali, gli aerei della guerra elettronica... L'ispirazione viene
all'autore anche da Calvino, sicuramente da Swift.
Bertoni