| Da Arkham alle stelle |
| “Che tipo di mondo ci propone di penetrare l’uomo di Providence offrendoci la chiave |
| d’argento che apre la porta dei sogni? A differenza della quasi totalità degli scrittori realistici |
| (Tolkien per fare un solo supremo esempio) il suo mondo mitico-fantastico non è una realtà |
| alternativa: egli ce lo presenta invece — e questa è un’altra sua grande originalità — come |
| un reale integrativo. Ci suggerisce, in altri termini, che il mondo nebuloso e incubico dal quale |
| nascono le sue visioni e i suoi orrori (e sul piano collettivo nascono i miti) non è la semplice |
| negazione dell’universo quotidiano, bensì la sua continuazione.” |
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| Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco |
| Bonazzi |