L'inattesa piega degli eventi
L’Italia fascista ha rotto in tempo l’alleanza con Hitler e anzi ne ha contrastato le mire,
guadagnandosi nel 1945 un posto al tavolo dei vincitori. Dal conflitto, destinato a entrare
nella memoria degli italiani come la Nostra guerra, -il Duce esce trionfatore; anche Casa
Savoia è eliminata dalla scena politica, e la nuova costituzione «laica e littoria» priva la
Chiesa del suo ruolo sociale.
Per il Paese, ora rinominato Repubblica d’Italia, sono stagioni di relativo prestigio
internazionale e prosperità economica, ma la vita quotidiana ristagna, avvelenata da decenni
di autoritarismo: gli oppositori veri o presunti subiscono la deportazione nelle ex colonie
africane, ora dotate di una formale autonomia e promosse al rango di «Repubbliche
associate». Nel 1960, quindici anni dopo l’armistizio, Benito Mussolini è un uomo di
settantasette anni ormai prossimo alla fine e i gerarchi si preparano a dare battaglia per la
successione.
In questo scenario si svolge il viaggio in Afrika Orientale del trentenne Lorenzo Pellegrini,
brillante cronista sportivo che, per uii’inopportuna relazione amorosa, viene depennato dalla
lista dei giornalisti accreditati per le Olimpiadi di Roma e retrocesso a un incarico inatteso:
dovrà seguire le ultime giornate della Serie Africa, la lega che raduna il meglio del calcio
eritreo, etiope e somalo sotto l’egida della Federcalcio di Roma.
Quello che doveva essere un esilio diventa l’occasione per conoscere una terra affascinante
dove Io sport catalizza tensioni sociali mai sopite.
La rivalità fra squadre «per soli bianchi» e i club interrazziali cari agli antifascisti è lo specchio
di una società divìsa, pervasa da un vento di riscossa che cambierà Lorenzo e, al suo ritorno
in Italia, gli farà vedere con occhi diversi anche la Madrepatria.
Cottogni