L'uomo nel quadro
In una fredda giornata di gennaio, Oliver si reca da Londra a Cambridge per far visita a un
suo vecchio professore d’università, Theo Parmitter. Il programma è quello di incontrarlo nel
tardo pomeriggio, cenare insieme e fare quattro chiacchiere davanti al camino con un buon
bicchiere di whisky. Dopo cena, mentre sono seduti nel confortevole studio, Theo fa una
proposta: «Ti andrebbe di ascoltare una strana storia?». E la storia è davvero strana. C’è un
dipinto a olio appeso al muro della stanza che mostra una folla di uomini e donne, a Venezia,
durante il carnevale. Alcuni sono in maschera, altri no; davanti a loro si apre il Canal Grande.
E un quadro della fine del ‘700 che Theo aveva acquistato a un’asta e che qualcuno, arrivato
troppo tardi, aveva poi cercato invano di ricomprare dal professore. Da allora è sempre
rimasto in quello studio. Non è un’opera di straordinaria bellezza, eppure ha una forza che
impedisce a chiunque di distogliere lo sguardo dai personaggi ritratti. Da uno in particolare:
un uomo tra la folla lungo il Canal Grande che cambia sembianze e diventa altri uomini. E non
è una leggenda, è un dato di fatto. Diversi sono il viso, gli abiti, l’espressione... e la sua
storia, la loro storia, ha le sue radici nel passato, nelle vicende di due giovani innamorati, di
una donna rifiutata e accecata dalla gelosia, di un’anziana contessa, di un figlio sedotto. Un
passato di morte e disperazione. Ma è una storia vecchia, ormai conclusa... O no?
Cottogni