| Nulla per caso |
| Irene è una giovane cronista di «nera» in un quotidiano milanese. Naturalmente è precaria e, |
| anche sul piano sentimentale, non trova una stabilità. Forse perché ha una madre troppo |
| perfetta e non ha mai, invece, conosciuto il padre. O forse perché s’innamora sempre degli |
| uomini sbagliati: per esempio di Luca, il suo mìsterioso capo, che la chiama «tesoro» solo |
| quando deve affidarle servizi a orari impossibili. Ma per fortuna ci sono le amiche, anzi |
| l’Amica: Viola, la sua esuberante vicina di casa, che sa trovare le parole giuste (e preparare |
| deliziosi piatti) per tirarla su di morale ogni volta che è al tappeto. E a terra Irene c’è da un |
| po’, ossia dal giorno in cui ha scoperto di possedere la facoltà di percepire, perfino con un |
| semplice contatto, il disagio e il dolore degli altri. Un dono (o una maledizione, dipende dai |
| punti di vista) che si rivela utile nel suo lavoro, facendole spesso sospettare chi potrebbe |
| aver commesso un crimine, ma la sconquassa interiormente. Giorno dopo giorno, però, Irene |
| capisce che questa «cosa» la sta spingendo a crescere, ad affrontare il suo, di disagio, e a |
| superarlo, complice anche un intuitivo poliziotto, capace di guardare oltre le apparenze per |
| avvicinarsi, con cautela, al suo cuore. Originale nell’intreccio |
| — un mix ben dosato di pathos, suspense e umorismo — il romanzo d’esordio di un’autrice |
| che sa raccontare con garbo e sensibilità le ragazze di oggi e, insieme, offrire un vivace |
| spaccato della vita in una grande città. |
| Cottogni |