Addio all'estate
1929: l’estate si rifiuta di finire e l’inizio dell’ottobre si rivela inaspettatamente caldo. Ma nel
villaggio di Green Town, lllinois, è scoppiata la guerra civile. Si tratta di quel conflitto vecchio
come il mondo che oppone i giovani agli anziani e che — in questo caso — ha come posta il
controllo sull’orologio che spinge inesorabilmente in avanti le vite di tutti. A scatenare le
ostilità sono il tredicenne Douglas Spoulding e la sua schiera di amici e coetanei che hanno
preso la decisione irrevocabile di non voler invecchiare. Ai loro occhi gli anziani sembrano
appartenere a un’altra razza, sono degli alieni, sono il Male e i giovani non intendono ridursi a
essere soltanto degli schiavi ai loro ordini, Insomma, la guerra viene dichiarata e subito uno
degli anziani resta ucciso in uno dei primi scontri. L’ottantunenne Calvin Quatermain organizza
il contrattacco e comincia un lungo e duro confronto che oppone le declinanti forze della
vecchiaia all’entusiasmo e alla scanzonata determinazione della gioventù. Ma alla fine, come
si poteva immaginare, l’unico vincitore sarà il Tempo e la vita riuscirà a irretire Doug con il più
affascinante dei suoi misteri (l’irresistibile richiamo dell’amore e del sesso, la deliziosa resa
davanti al primo bacio...) e le due parti finiranno per rappacificarsi riconoscendosi
reciprocamente.
Addio all’estate è la continuazione di L’estate incantata, un romanzo scritto esattamente
cinquant’anni fa ed è il fastoso coronamento della carriera di scrittore di Bradbury: un libro al
centro del quale c’è il più dolce e impossibile dei sogni umani — la ribellione davanti
all’invecchiamento e alla morte — salutato come straordinaria dimostrazione dell’inarrestabile
immaginazione di un genio, il culmine di una carriera leggendaria e il testamento letterario di
un maestro.
Cottogni