Hannibal Lecter. Le origini del male
Lituania, 1941. Un bambino di otto anni emaciato e sporco, emerge dalle macerie e dalle
stragi del fronte occidentale e vaga senza meta nella neve con un braccio rotto e una
catena stretta al collo. Quel bambino è Hannibal Lecter, fuggito dal casino di caccia in cui si
era rifugiato con la famiglia per scampare alla violenza delle soldataglie. Gli occhi attraversati
da un'indecifrabile espressione, chiuso in un ostinato silenzio, il piccolo Hannibal cresce
nell'orfanotrofio russo che lo ospita in una solitudine apparentemente assoluta. Lo zio, un
famoso pittore, riesce a rintracciarlo e lo porta a vivere con sé a Parigi. Qui, grazie alle
amorevoli cure di sua moglie, Hannibal avrà modo di scoprire e coltivare i suoi innumerevoli
talenti, che spaziano dalla musica alla letteratura, dall'arte alla medicina. È in questa
atmosfera, densa di stimoli e suggestioni, che il giovane comincerà a edificare un vero e
proprio "palazzo della memoria", impreziosendolo di visioni spettacolari e insieme
agghiaccianti, teatro e sfondo interiore delle più raffinate speculazioni come dei più
inconfessabili desideri. Fino al giorno in cui Hannibal decide che è tempo di tornare a casa e
bussare alla porta dei demoni che così spesso vengono a fargli visita...
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