| Racconti tormentosi |
| Karel Capek, cecoslovacco, scrittore tra le due guerre, è conosciuto soprattutto come |
| l'inventore dei robot (fu lui a coniare la parola) e della prima ribellione degli automi contro |
| l'uomo (nel dramma R.U.R., del 1920, utopia negativa immaginata in anni di ben diverso |
| atteggiamento, ottimistico, verso Ia tecnologia). A renderlo autonomo da grandi e piccole |
| speranze, dai vasti disegni, ed anche da un certo realismo sociale, è il suo inappellabile |
| pessimismo: che consente, da un lato la satira e l'umorismo, e dall'altro di entrare negli |
| interni tormentosi delle situazioni umane. I Racconti tormentosi si svolgono in città di |
| appena raggiunta modernità metropolitana. Ne sono protagonisti quegli esseri |
| caratteristicamente metropolitani, individui della classe medio-bassa, di poco sopra la |
| soglia della dignità e col terrore di ricadervi e di darlo a vedere. Folla solitaria, con la |
| propensione a inoltrarsi in circoli chiusi di tormento - frustrazioni, fallimenti, vaniloqui di |
| rivalsa -, di cui possono raccontare soltanto a se stessi. E di questo intimo e fisso |
| raccontare a se stessi, Capek fa soprattutto racconto. |
| Bonazzi |