La setta delle catacombe
Una voce geniale, estrema e petulante tira bilanci, sprizzante di energia e traboccante:
Danny Milchmann, un "nano ipnotizzatore di Katowice", inviato nel 1958 a Buenos Aires dal
Mossad, il servizio segreto israeliano, in cerca dell'ex Obersturmbannfuhrer delle SS Adolf
Eichmann, vive ormai in Sud America da 45 anni svolgendo le sue funeste attività di agente
segreto. Voce narrante del romanzo, racconta la vita, desolante e awenturosa al tempo
stesso, di Oswald Mephistopheles Wuthenau, il singolarissimo protagonista di "lo, il diavolo".
Wuthenau è un colosso, ma come uomo lascia parecchio a desiderare, un uomo che "per via
del buco del culo piccolo, difetto di fabbricazione, tende alla stitichezza". Wuthenau è un
picaro, un imbroglione, un moderno Mefisto, un disperato senza patria. Come una forza
primordiale questo "misto tra Orson Welles, Helmut Qualtinger e Oliver Hardy" irrompe nel bel
mezzo degli anni Cinquanta, in Sud America, fa la conoscenza di nazisti in fuga, si ritrova
nell'estasi di un'orgia che termina in una lapidazione, si sposa, costruisce la prima centrale
atomica in Argentina, riceve, nella DDR, il premio Brecht e mette sottosopra Vienna. Gli
rapiscono due volte il figlio e alla fine conosce gli abissi delle sue origini. Una potente e
moderna epica familiare, ornata di storie grottesche e comiche e spinta da un'incomparabile
voglia di narrare.
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