Le orribili salamandre
La terza guerra mondiale ha distrutto la Terra. Una piccola colonia di esseri umani è
riuscita a raggiungere coi propri razzi un piccolo pianeta desolato, torrido su una faccia,
glaciale sull'altra, ma che ha una fascia perimetrale di zona temperata dove c'è possibilità
di vita. La colonia è formata da due diversi gruppi uno di svizzeri, che le guerre hanno
spinto a crearsi delle leggi di assoluta non aggressione; l'altro di inglesi, che sono rimasti,
invece, combattivi e audaci. I primi sono in soprannumero e considerano i secondi come
esseri primitivi e pericolosi. Li tengono perciò isolati, in una specie di riserva. E il secondo
gruppo deve accettare l'umiliante predominio perché dipende completamente dagli svizzeri
per l'ossigeno e per i viveri. Infatti gli svizzeri sono riusciti a costruire degli impianti
giganteschi che ossigenano la zona temperata, a coltivare i semi portati dalla Terra. Sul
pianeta, che dapprima sembra disabitato, vivono, nella zona torrida, strani e pericolosi
esseri che non hanno un corpo, ma soltanto uno scheletro da rettile, emanante fuoco: Le
Salamandre. Il racconto è la storia degli sforzi degli uomini per difendersi da questi
pericolosi aggressori, la storia, in una, di due guerre: quella interna, fra i pacifisti a
oltranza e il gruppo dei combattivi, quella esterna, contro gli esseri infernali che
vorrebbero cacciarli dal loro pianeta. E' un romanzo vivo, interessante, non soltanto per i
fatti, ma anche per il concetto che svolge: l'uomo ha il dovere di difendere la propria vita
e quella della specie.
Tellini