[Sylvie e Bruno. Prima parte]
Questo terzo romanzo dell'autore di Alice ha conosciuto un lunghissimo, profondo oblio dal
quale è riemerso solo negli ultimi decenni, quando la critica ne ha riscoperto il linguaggio
sovversivo e l'audacissima struttura. Due storie si fronteggiano senza mai incontrarsi.
Sinuosa e fantastica, piena di nonsense la prima, seriosa e romanzesca l'altra; onirica la
prima, realista l'altra. La giustapposizione delle due vicende richiama poi un'infinita serie di
giustapposizioni - natura e cultura, senso e nonsenso, significante e significato - sempre
inconciliabili.
Sylvie e Bruno - grazie anche alla sua strepitosa brillantezza - diventa così una formidabile
macchina comunicativa. Quando venne pubblicato riuscì ad eludere le strette maglie del
moralismo vittoriano, mentre oggi testimonia, con una lucidità di cui solo i grandi visionari
sono capaci, il profondo dualismo della coscienza moderna.
Questo terzo romanzo dell'autore di Alice ha conosciuto un lunghissimo, profondo oblio dal
quale è riemerso solo negli ultimi decenni, quando la critica ne ha riscoperto il linguaggio
sovversivo e l'audacissima struttura. Due storie si fronteggiano senza mai incontrarsi.
Sinuosa e fantastica, piena di nonsense la prima, seriosa e romanzesca l'altra; onirica la
prima, realista l'altra. La giustapposizione delle due vicende richiama poi un'infinita serie di
giustapposizioni - natura e cultura, senso e nonsenso, significante e significato - sempre
inconciliabili.
Sylvie e Bruno - grazie anche alla sua strepitosa brillantezza - diventa così una formidabile
macchina comunicativa. Quando venne pubblicato riuscì ad eludere le strette maglie del
moralismo vittoriano, mentre oggi testimonia, con una lucidità di cui solo i grandi visionari
sono capaci, il profondo dualismo della coscienza moderna.
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