Le montagne volanti
In un'astronave scavata nel cuore di un asteroide, grande quanto una città, un'intera
popolazione è lanciata verso le stelle. Il viaggio prenderà più generazioni, e saranno figli e
nipoti di chi è partito ad esplorare effettivamente i mondi raggiunti al termine dell'odissea.
I capi della spedizione, a quell'epoca, malgrado i trattamenti antisenescenza, saranno
vecchi, ed avranno ceduto il comando ai membri più giovani. Per questo, dopo la
partenza, il compito più importante dei responsabili della spedizione è quello di educare i
loro successori in modo tale che siano pronti non soltanto a sostituirli, ma anche ad
affrontare circostanze ed eventi nuovi e imprevedilbili.
Questo lo sfondo sul qua1e Poul Anderson ha tracciato lo svolgimento della sua grandiosa
epica spaziale sviluppata nel ciclo detto delle "Montagne Volanti" con riferimento alla
cintura degli asteroidi stesa fra Marte e Giove.
Chiusi nel pianetino-astronave, i capi della spedizione discutono fra di loro. Come educare
nel modo migliore i giovani ad affrontare le prove che li aspettano? La risposta è ovvia, ed
è fornita dall'esperienza passata delle civiltà terrestri: offrendo loro una serie di miti tratti
dalla storia di quanti hanno edificato la società che ha concepito e attuato il viaggio
verso le stelle.
La storia della conquista degli asteroidi è concepita da Anderson come epopea simbolica,
allegoria dello Spirito di iniziativa dell'uomo alla ricerca di sempre nuovi orizzonti (è palese
il riferimento non solo alla guerra d'indipendenza americana del 1776, ma anche alla
conquista del West nella prima metà dell'Ottocento). Il contrasto è con la società
terrestre: invecchiata, vuota d'iniziativa, preoccupata soltanto di conservare stabilità e
benessere.
Il volume è completato da un saggio di Anderson sulla "costruzione" dei mondi
fantascientifici, e da due contributi critici italiani di Teo Mora e Alex Voglino. Illustrato con
i disegni tratti dai fascicoli di Analog che hanno ospitato in origine gli episodi del ciclo.
Cottogni