| Transit |
| All’età di trentacinque anni Richard Avery sentiva che la sua vita era finita ormai da |
| tempo. Come essere umano non aveva avuto fortuna: come insegnante era mediocre, e |
| come artista un vero fallimento. Condannato a un’esistenza di solitudine e di ricordi, Avery |
| si trascinava avanti in una depressione continua e senza apparenti vie d’uscita. Eppure il |
| suo mondo cupo e vuoto si sarebbe all’improvviso dissolto in un monotono pomeriggio di |
| una domenica di febbraio, quando il suo pigro vagabondare per i giardini di Kensington |
| l’avrebbe portato fino a un lucente cristallo seminascosto nell’erba: di colpo Avery si |
| sarebbe trovato travolto in un vortice di stelle e trasportato in un mondo nuovo, alieno e |
| pieno di pericoli. E assieme ad altri tre terrestri “naufragati” e abbandonati lì come lui, |
| Avery avrebbe dovuto affrontare gli attacchi selvaggi e improvvisi di un nemico |
| misterioso: uno scontro contro esseri di un’altra razza intelligente della Galassia che |
| avrebbe mutato totalmente la sua vita, la sua essenza umana, e il futuro stesso della |
| Viviani |