Delitto al fantacongresso
I congressi di appassionati di fantascienza sono, negli Stati Uniti, molto frequenti. Si
chiamano conventions e si svolgono in grandi alberghi dove per due o tre giorni se ne
vedono di tutti i colori: gli autori più famosi tengono conferenze e concedono autografi,
c'è un gran mercato fra collezionisti di libri, riviste e comics, ci sono mostre, dibattiti,
concerti, e soprattutto balli Mascherati. In questa baraonda un po' alcoolica e un po'
folle, ma bonaria come un raduno di ex-alpini, capita un cronista che non sa nulla della
science-fiction e dei suoi riti e che deve semplicemente bussare alla porta della stanza
1826. E non appena ha bussato, tutto cambia. La festa si trasforma in un romanzo
poliziesco di genere alquanto strano. Il morto ovviamente c'è, e poi ce ne sono altri.
L'assassino ovviamente è ignoto, e la polizia si dà molto da fare per scoprirlo. Ma i metodi
tradizionali servono a poco. Il mistero, che coinvolge potenti gangster e cantanti pop,
sceriffi ed ex-ergastolani, gira attorno a una cosa, che tanto gli uomini d'ordine quanto i
fuorilegge non sono abituati a prendere sul serio, ma che e invece ben nota ai cultori di
fantascienza. Una cosa chiamata ESP.
Tellini