| Retrofuturo |
| <i>La mia unica raccomandazione è che il lettore non passi subito ai racconti tralasciando |
| i brani introduttivi. Perché come “Robot” era illuminato dalla presenza straripante e |
| lucidissima del suo direttore, allo stesso modo i racconti qui radunati, |
| editi o inediti, prolungano la loro forza negli scritti che li corredano. Perché la prosa di |
| Curtoni, qualche che ne sia l’oggetto, è sempre inimitabile e avvincente, tanto da far |
| pensare che la penna con cui è scritta celi una magia o un segreto. |
| (…) Voi lettori accontentatevi del piacere di scoprire un grande scrittore. Tra i più grandi |
| che vi siano in giro, in quest’Italia delle mezze cartucce. </i> |
| (Dall’introduzione di Valerio Evangelisti) |
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| VITTORIO CURTONI (S. Pietro in Cerro, 1949) è da più di trent’anni protagonista della |
| scena letteraria italiana. |
| Autore di fantascienza tra i più innovativi e conturbanti, traduttore di oltre trecento |
| romanzi, fondatore negli anni Settanta, di una rivista di narrativa e critica che ha lasciato |
| un segno indelebile in generazioni di appassionati, “Robot”, Curtoni raccoglie per la prima |
| volta in un volume i suoi racconti migliori, corredati da un prezioso e inedito strumento di |
| conoscenza: la storia della fantascienza italiana |
| dagli albori a oggi. |
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| Completano il libro i disegni del maestro dell’illustrazione |
| Giuseppe Festino. |
| Fabriani |