Rosso Velabro
Un fantagiallo ambientato nella Roma della metà del IV secolo, ma, come scrive G. De
Turris nella presentazione, "solo tecnicamente può definirsi un ‘giallo’, mentre è qualcosa
di più: infatti, delle varie trame che s’intersecano, una alla fine prende il sopravvento: lo
scontro fra dèi superni e dèi inferi che fa quasi da contrappunto alla vicenda umana in cui
i politicanti mestatori, interessati al potere per il potere ed il cui tipico esponente è il
magister census Giunio Bruto, fanno di tutto (ma proprio di tutto) per prevalere
definitivamente su quel minimo di onestà e dignità che ancora resistono nella classe
politica e militare ..."
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