I simulacri
LA SVASTICA SUL SOLE (da noi presentato in questa collana) fu il romanzo che consacrò
Philip Dick come uno dei « Grandi » della sf con la vittoria del premio Hugo nel 1963. I
simulacri, scritto subito dopo, è però l’opera che contribuì maggiormente a rinsaldare le basi
del prestigio appena conseguito. Grosso capolavoro letterario, I simulacri e un romanzo
corale, una meravigliosa galleria di personaggi e di situazioni. Dick, attraverso gli occhi di
svariate persone, ci presenta un aIlucinante mondo futuro dominato dai grossi monopoli
industriali e dalla National Police, l’onnipresente polizia che dispone della macchina del tempo
e può quindi prevedere con esattezza ogni mossa dei suoi avversari. II Presidente degli Stati
Uniti d’America e d’Europa, il der Alte, è ormai una figura di secondo piano, rispetto alla Prima
Signora, idolatrata dalle masse dei B, i cittadini comuni che vivono ignari dei terribili segreti
nascosti dietro la facciata presentata loro dalle autorità. Su questo sfondo complesso e
incerto, si muovono i personaggi del romanzo: il famoso pianista psi Richard Kongrosian,
capace di suonare senza toccare i tasti; Beltold Goltz, capo dell’organizzazione dei Figli di
Giobbe, che lotta per impedire la modificazione della storia passata e l’alterazione del futuro;
Loony Luke proprietario delle giungle di astronavi, che offre a tutti gli insoddisfatti di una
democrazia ormai impoverita l’alternativa dell’emigrazione su Marte; i simulacri, sostituti
robotici degli esseri umani, usati come strumenti fondamentali di un rischioso gioco politico.
Una storia eccezionale, un pirotecnico romanzo d’azione e d’idee, magistralmente costruito
con un meccanismo ad incastro in cui tutte le vicende individuali vanno a confluire senza
forzature nel drammatico finale.
Tellini