Il drago e il George
La premessa da cui parte Gordon Dickson nel raccontarci questa splendida avventura
fantastica è che esista un mondo parallelo medievaleggiante in cui vivono draghi parlanti e
intelligenti, oltre ai soliti incantatori e mostri vari. Jim Eckert e la sua fidanzata Angic
Farrell sono due assistenti universitari del piccolo college di Roverpal nel Minnesota;
Angie, in particolare, lavora assieme al professor Grottwold Weinar Hansen, un tipo
piuttosto strampalato che ritiene d’aver inventato una macchina per la proiezione astrale
delle menti umane. Il congegno di Grottwold si rivela tuttavia alquanto imperfetto, perché
Angie, sottopostasi all’esperimento, scompare misteriosamente e Jim, nel tentativo di
seguirla, si ritrova “proiettato astralmente” nel corpo di un giovane drago un po’
scavezzacollo di nome Gorbash. La cosa in sé non sarebbe poi terribile se anche Angie
fosse stata trasportata nel corpo di un altro drago, magari femmina; ma, purtroppo per
Jim Eckert, non è così. Angie è rimasta una ragazza umana, o meglio un “george”, come i
draghi di questo magico mondo parallelo chiamano tutti gli esseri umani. E anzi, a rendere
ancora peggiore una situazione già difficile, Angie viene subito fatta prigioniera da un
drago maligno e dispettoso, e condotta nella cittadella delle Potenze Oscure. Jim, però,
non si arrende, nonostante la propria mancanza di conoscenza delle magie di questa terra
e delle abitudini di un drago rispettabile (o quasi) quale egli è adesso. Si arma di coraggio
e, con l’aiuto di uno sparuto gruppo di intrepidi eroi (tra cui un mago gastritico, un lupo
parlante, un cavaliere errante e due arcieri alla Robin Hood), parte alla riconquista della
sua damigella rapita: una ricerca che culminerà alla fine in un’epica battaglia tra le forze
stesse del Bene e del Male.
Viviani