Mater Terribilis
Anche chi conosce Nicolas Eymerich, lo spietato inquisitore trecentesco definito da Goffredo
Fofi "la più originale creazione letteraria degli ultimi decenni", rimarrà sorpreso da questa sua
nuova avventura. È il 1362, e l'inquisitore generale d'Aragona è inviato a investigare sulla
morte di alcuni confratelli, nella Francia sotto il dominio inglese. Gradualmente, la sua marcia
alla ricerca della verità si trasforma in una vera e propria discesa all'inferno. Muraglie di
nebbia, foreste inestricabili, nuvole di cervi volanti, pietre che bruciano, frati deformi,
inspiegabili fratture temporali... Prodigi analoghi accompagnano però anche la vicenda che
scorre in parallelo: quella tragica e gloriosa di Giovanna d'Arco, tra il 1429 e il 1431. Vista con
gli occhi della Pulzella, o attraverso quelli del suo torbido compagno d'armi, Gilles de Rais,
una pagina di storia tra le più note acquista tinte inedite e inquietanti, saldandosi a miti
antichissimi. Ma cosa unisce l'inchiesta di Eymerich nella Francia inglese con quanto avviene
settant'anni dopo? In apparenza, solo un misterioso manuale di alchimia, l'Au-rora
consurgens. In realtà, il legame è la presenza di un nemico onnipresente e senza volto: la
Mater Terribilis, incarnazione della femminilità minacciosa e divoratrice, antitetica alla
maternità vera. Eymerich, e con lui il lettore, dovrà intraprendere un vero e proprio percorso
iniziatico, prima di scoprire in quale corpo umano il mostro si nasconda.
Bonazzi