Il robot minorenne
Cari amici, Galaxy continua a guastare le sorprese, quindi ormai lo sapete già: il prossimo
volume della collana dello SFBC è un altro grosso ritorno: Van Vogt con L’impero
dell’Atomo. Chi sia il discusso e glorificato Van Vogt lo sanno tutti, e io so meglio di ogni
altro quale fascino irresistibile il vulcanico scrittore canadese esercita su una percentuale
elevatissima di lettori. Da due anni, ormai, Galassia è regolarmente sommersa da lettere di
appassionati che invocano la riapparizione del popolarissimo Van, scomparso dal mercato
italiano (come romanziere, per lo meno) da più di tre anni. Sì, è vero che recentemente
Urania, non sapendo evidentemente — a sua volta — come tacitare i tifosi vanvogtiani,
ha offerto loro, ne I capolavori, una riedizione di Crociera nell’infinito, ma qualcosa mi dice
che i tifosi suddetti preferiscano di gran lunga trovarsi ammannito in tavola un romanzo
inedito del loro idolo, piuttosto che una riedizione, Non posso raccontarvi per mezzo di
quali complicati scambi internazionali sono riuscita nell’impresa, perchè come ormai sapete
l’editoria fantascientifica funziona in base a principi molto simili a quelli dello spionaggio e
del controspionaggio in tempo di guerra fredda e un certo alone di mistero fa parte della
messa in scena: si va avanti infatti, sul piano professionistico, con battaglie diplomatiche
condotte con gelida compunzione e sotterranea cattiveria, e sul piano dilettantistico con
la imprese dinamitarde dei malcontenti-a-tutti-i-costi, con fabbricazione, in certi casi,
addirittura di notizie propagandistiche inventate nei covi clandestini. Comunque, tornando
ad hoc, posso informarvi che di romanzi INEDITI di Van Vogt ne ho intrappolati TRE.., per
il momento. Il primo per l’appunto, è The Empire of the Atom — definito da Pohl il più
vanvogtiano della produzione di Van Vogt — che apparirà nel secondo volume dello SFBC.
È un romanzo di tono epico, di oltre trecento pagine, che verrà presentato naturalmente
nell’edizione integrale (chissà che a furia di insistere su questo particolare altre
pubblicazioni non si decidano a seguire, anche in questo caso, la moda lanciata da
Galassia!). Ci sarà una introduzione confezionata per l’occasione dal più famoso esperto
tedesco di science-fiction, Walter Ernsting, direttore delle riviste Terra e Utopia. Gli altri
due romanzi, posso dirvi che il contratto è già stato firmato e che non vi sono pericoli di
fughe in extremis, verranno pubblicati anche quelli, sempre in edizione integrale, quando
verrà il momento. Vi sono altri autori famosi che attendono il loro turno di essere
pubblicati dallo SFBC; e poiché sono ospiti di riguardo, non sarebbe bello farli aspettare
troppo. Il terzo volume, per esempio, vi presenterà uno dei romanzi più straordinari e più
famosi di tutta la produzione fantascientifica mondiale di tutti i tempi. L’autore è un
Premio Hugo, già molto noto anche in Italia e... Non posso aggiungere altro. I robot di
servizio, che hanno lo incarico di vegliare sui segreti editoriali dello SFBC ml stanno
facendo gli occhiacci. Cambiamo argomento. O piuttosto, continuiamo a parlare di robot:
fate intanto la conoscenza di Snookum, il robot-bambino prodigio, protagonista dal
romanzo di Randall Garrett. Il giovare Garrett, che ha all’attivo parecchie opere in
collaborazione con Robert Silverberg e che in proprio ha scritto una apprezzata biografia
di Papa Giovanni XXIII, esordisce — con Il robot minorenne — come romanziere autonomo
di sf, affrontando degnamente la problematica dei robot, uno dei temi più cari ad Asimov.
Come il cervello di Evasione (uno degli episodi più divertenti di Io, robot) Snookum è un
genio precoce, ma è dotato di una mentalità infantile e quindi è privo dei freni inibitori dei
principi etici. Ha scoperto come fabbricare un’arma di potenza tremenda e, per la
sicurezza di tutti, deve essere allontanato frettolosamente dalla Terra, prima che la faccia
esplodere. Ma sull’astronave che lo trasporta su un pianeta deserto comincia una serie di
inspiegabili morti violente fra i membri dell’equipaggio, e il giovanissimo robot è
ovviamente l’indiziato numero uno. Però.., ecco, il resto lo scoprirete da voi. Questo primo
romanzo di Garrett (pubblicato, negli Stati Uniti, dalla più schizzinosa ed esigente casa
editrice che si occupi di sf, la Doubleday) è stato accolto dalla critica specializzata da
commenti largamente favorevoli. E poiché cominciamo a sentire aria natalizia, vi annuncio
addirittura che per il mese prossimo Galassia si produrrà in un numero speciale: un lungo e
notissimo romanzo di Judith Merril, Gente di domani. Tradotto integralmente da tutte le
centonovantadue pagine dell’originale, contribuirà a far conoscere meglio in Italia quella
che, insieme a Catherine McLean, è la più straordinaria e più famosa autrice di sf del
mando. E’ un po’ presto per scoprire i piani galattici per il 1964, e vi rimando quindi al
prossimo numero. Avrei anche un altro paio di notiziole fantascientifiche con i fiocchi, ma
per il momento non lo faccio. Per esempio, sapete qualcosa dell’Operazione Giulio Cesare?
Ma i soliti robot mi fanno gli occhiacci con sempre maggiore vivacità. E poi, fra tanti amici
sinceri della science-fiction ci sono anche certi cattivi extraterrestri e io mi diverto troppo
a pensare che adesso avranno un mese — o qualche mese — di tempo per arrovellarsi nel
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