I miei mondi
Robert A. Heinlein rappresenta un caso quasi unico nel mondo della science fiction
americana: scrive ininterrottamente da più di trent’anni e si può dire che non abbia mai
fallito un colpo. O quasi. I suoi primi racconti risalgono al 1939, (Life - Line, If This Goes
On, il suo primo romanzo poi ripubblicato sotto il titolo Revolt in 2100, risalgono aI 1940) e
se anche quei tempi eroici possono oggi sembrare lontani, cerchiamo di considerare
l’opera di Heinlein alla luce della definizione data da Henry Kuttner a questo proposito:
‘Heinlein è un umanista romantico.’ Quante volte l’autore di Starship Troopers è stato
accusato di essere un reazionario, un pennivendolo dalla vena facile e pronta a tuffarsi in
qualsiasi campo? Troppe volte, e in una simile corsa volta ad etichettare in chiave
solamente politica un autore come Heinlein si corre il rischio di perdere l’esatta
prospettiva. Forse qualcuno ha considerato il retroterra storico e culturale che egli si è
sempre trovato ad affrontare? I problemi sociali dei cittadini di secondo grado,
l’integrazione razziale, i rapporti fra potere militare e politico, e soprattutto la crescita a
dismisura di tali organismi: si tratta di fattori sempre presenti intorno a Heinlein e che
influenza- no direttamente ogni sua opera, sia che si tratti di Farnham’s Freehold o di
Solution Unsatisfactory. Per Heinlein la libertà non è un fenomeno astratto, una semplice
definizione con la quale riempirsi la bocca: rappresenta invece una scelta legata a
determinate istituzioni e a certi valori che in lui permangono vivi come in grande parte del
mondo culturale nord-americano. E di questi valori egli fornisce la sua interpretazione (o
distorsione), come ogni altro rispettabile scrittore: che poi essi siano condivisi da altri è
un discorso diverso.
A proposito di Blowups Happen occorre notare che è stato scritto nel 1940, quando tutte
le notizie relative all’energia nucleare erano classificate top secret e questo argomento
non possedeva ancora un solido retroterra di ragguagli scientifici alla portata di tutti. Il
che ci dimostra, discorso ormai vecchio ma sempre attuale, come uno scrittore di Sf
possa in taluni casi precorrere la realtà. Per l’appunto su questa particolarità è in parte
imperniato il saggio introduttivo dello stesso Heinlein, Pandora’s Box, per il quale occorre
tenere presente la data della prima pubblicazione, il 1950. Mentre per i racconti, cosa ci
resta da dire? Heinlein è Heinlein.
Tellini