Starman Jones
Un libro di Heinlein è sempre una sorpresa. Quando capita tra le mani per la prima volta ci
si chiede regolarmente: «Di cosa tratta?» Magia, avventura, sociologia, religione, filosofia,
umorismo? Impossibile dirlo a priori, potrebbe essere una qualunque di queste cose, un
po’ dell’una e un po’ dell’altra, oppure addirittura nessuna. E Heinlein non sarebbe Heinlein
se non fosse così imprevedibile. Starman Jones è un libro di concezione classica, ma in
esso troviamo idee nuove e germi dl trame future. La parte più affascinante riguarda
sicuramente la scienza dell’astrogazione, una scienza che Heinlein senza cadere in vana
retorica riesce a dipingerci in toni brillanti, aggressivi e autenticamente cosmici.
Astrogazione, anomalie spaziali, congruenze, distorsioni, parole che in altri autori troviamo
ripetute a freddo, qui incantano e per di più hanno una spiegazione razionale che le rende
credibili. Ma Heinlein non ci vuole descrivere un mondo di macchine; questo lo lascia agli
orecchianti; Heinlein ci descrive i rapporti degli uomini con le macchine e troviamo allora
personaggi come il Dottor Hendrix, l’astrogatore, il Programmatore Capo Kelly, l’assistente
Simes, uomini che pur trattando quotidianamente con le macchine non ne sono rimasti
standardizzati. E naturalmente il protagonista, Maximilian Jones, che scopre il vero valore
della lealtà e della dignità umana quando si trova di fronte a delle ben precise
responsabilità. E Sam Anderson, il cinico, sprezzante, scanzonato ribaldo autentico
filibustiere spaziale che è il vero protagonista di fondo del libro. Perché Sam Anderson è
Heinlein come lo è Jubal di Stranger in a strange land personaggi “laterali” che forniscono
però l’impronta ideologica dei libro. Sono essi che “predicano” -. e nello stesso tempo
danno respiro al romanzo. Due fatti che per ogni altro autore che non sia Heinlein sono
contradditori e inconciliabili. E infine bisogna ricordare ancora la “Schiavizzazione
biologica” con cui è retto il pianeta Charity, una idea che per quanto ricordo è unica nella
science-fiction. È necessario aggiungere che il libro è pieno di colpi di scena e finali
imprevedibili e che rifugge dalle soluzioni scontate? Non credo. L’autore è Heinlein.
Tellini