| Gli elisir del diavolo |
| Nella pace di un sereno chiostro fra i monti, avvolto in una dolce atmosfera d'idillio, |
| prende segretamente le mosse la più diabolica, la più misteriosa e avvincente delle |
| avventure. Oppresso da lontani incubi d 'infanzia, tentato dalla satanica superbia della |
| santità, incalzato da una strana passione amorosa che si tinge insieme di casta nostalgia |
| e di brama sacrilega, Fra Medardo getta la tonaca alle ortiche e inizia la sua tormentata |
| fuga. Fuga sopratutto da se stesso, dai torbidi fantasmi e dal delirio della follia che |
| salgono dal sua cuore. E nell 'insanguinata strada della sua fuga senza sosta Medardo |
| incontrerà l'amore e la profanazione, il delitto e il rimorso, il fascino misterioso dell |
| 'avventura e le ossessioni più tormentose. Alla suggestione del paesaggio - boschi |
| selvaggi e dirupi, castelli paurosi, città in fervore di vita, l'intrigo e i veleni di una Roma |
| notturna e tenebrosa come l'Inquisizione - corrisponde il più desolato paesaggio interiore, |
| scavato con incredibile profondità psicologica,: Medardo è ossessionato dalla presenza del |
| suo sosia, un sosia enigmatico che è ora delirio dell 'immaginazione, ora proiezione |
| freudiana dell'inconscio, ora strana ma inspiegabile presenza reale, avvincente come la |
| "suspense" di un racconto poliziesco. Una selva di personaggi minori, - dalla celestiale |
| Aurelia alla demoniaca bellezza di Eufemia - arricchisce questo straordinario romanzo, in |
| cui il bizzarro genio di Hoffmann ha fuso l 'anticipatrice analisi psicologica e il tipico gusto |
| romantico nella più trascinante avventura, nel più bel "giallo", forse, che sia mai stato |
| Cremonesi |