| Gli elisir del diavolo |
| "Hoffmann è stato al contempo l'anticipatore del realismo borghese e del surrealismo, il |
| narratore scapigliato di avventure ottocentesche e l'analizzatore dell'inconscio, l'umorista |
| trascendentale e il sognatore delle fiabe, l'antesignano dell'angoscia moderna e della |
| dissociazione pirandelliana della personalità, l'esponente dello slancio romantico e l'ironico |
| superatore dei limiti ideologici del Romanticismo. Gli elisir del diavolo (1815-16) sono, insieme |
| al Gatto Murr, il grande romanzo dell'io inteso quale analisi e costruzione intermediabile di un |
| soggetto che ricerca disperatamente la propria identità e il modello di ragione che possa |
| costituirla. L'io, che si costituisce e si struttura in lotta con gli elementi che lo compongono e |
| rispetto ai quali esso non può né distinguersi né identificarsi, è assai simile al barone di |
| Munchhausen, che vuol uscire dalla palude tirandosi per i capelli; Gli elisir del diavolo sono il |
| grande romanzo di questo paradosso dell'io". (Magris Claudio) |
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