I mostri in soffitta
Ritorniamo con piacere ad un filone che ha fatto molto per la nascita della fantascienza
moderna: l'orrore. Questa antologia inaugura una nuova serie dedicata ai più grandi autori
di horror/fantasy, e ci e sembrato più corretto iniziare la rassegna dedicando una breve
panoramica agli autori solitamente ritenuti classici. Henry James, il nome di maggior spicco
dell'intera antologia, ci dimostra come sia possibile parlare di spettri con insolito gusto
grottesco,' mentre Mary Shelley, madrina di Frankenstein, illustra un disperato ritratto di
immortalità; Joseph Sheridan Le Fanu, da buon irlandese, ci riconduce ad un'aura di
maledizioni famigliari e di presenze sataniche, lasciando a Francis Marion Crawford il
compito di trapiantare una morbosa storia di vampiri sulle rocciose coste della Calabria,
visitate anche dai carabinieri. Nathaniel Hawthorne ritorna con un vero classico
dell'Ottocento americano, ironizzando su un quartetto di centenari ben deciso a
recuperare la perduta giovinezza. Rudyard Kipling replica con un racconto agghiacciante
nell'India dell'impero britannico. Robert W. Chambers conclude con un tenero apologo
appena venato di orrore. Questi erano i nostri incubi preferiti: reggono ancora a tanta
distanza di tempo? Crediamo proprio di sì.
Tellini