Domani la Luna
Fino a ora, C. M. Kornbluth non era mai apparso sulle pagine di Galasia: Takeoff colma la
lacuna. E, probabilmente, il romanzo più celebre del grande collaboratore di Frederik Pohl,
un romanzo che la critica specializzata esaltò al suo apparire, e che anche oggi, malgrado
i suoi torti di natura essenzialmente ideologica, conserva un fascino al quale è difficile
resistere. Il New York Times osservò a suo tempo, giustamente, che Takeoff è un
abilissimo intreccio di romanzo giallo e di avventura fantascientffica. Quando Takeoff uscì,
i romanzi di spionaggio erano considerati fuori moda e antiquati, infatti: ma oggi possiamo
definire Takeoff come una specie di romanzo di spionaggio attuale ante litteram, nel
genere reso celebre da lan Fleming e da Frederick Tayer. In effetti, il boom dello
spionaggio (dovuto sopratutto alla sterminata produzione cinematografica seguita al
fortunato ciclo di James Bond) ha ridato lustro e attualità a un genere dalle origini
piuttosto nobili, che per lungo tempo è rimasto confuso tra la produzione gialla e quella
avveniristica. Ma se gli esempi di romanzo di spionaggio più remoti sono strettamente
imparentati alla narrativa gialla (tra i molti esempi, possiamo citare la stessa Agatha
Christie, Baynard Kendrick e Jean Bruce, creatore di una serie di romanzi di spionaggio
tristemente noti tra gli appassionati del genere: tutti più o meno giallisti) la moderna spy
story è prettamente fantascientifica. Fantascientifici, per esempio, sono i film tratti dai
romanzi di Fleming, fantascientifico è senza ombra di dubbio Il nostro agente Flint, uno
degli esempi più recenti e più fortunati del genere, fantascientifici sono i romanzi di Donald
Hamilton, di Aarons e di tanti altri. Più fantascientifici, certo, di romanzi che al loro
apparire furono considerati capisaldi della science fiction, come il celeberrimo Prelude to
Space di Arthur C. Clarke, tanto per fare un esempio. Non a caso chiamiamo in causa
Fleming, perché anche qui c’è un agente con licenza di uccidere (anche se non è ben
chiaro chi gliela abbia concessa); e Frederick Ayer, un autore nuovo che va per la
maggiore e che ha in comune, con il Kornbluth del 1952, un maccartismo infrangibile e
senza dubbio molto meno giustificato dai tempi di quello che ispirò il compianto
collaboratore di Pohl. Scritto nel periodo della caccia alle streghe e della paura di
un’aggressione (come l’altrettanto famoso Not this August) contiene situazioni e
affermazioni che oggi difficilmente un autore serio di science fiction si sentirebbe di
sottoscrivere (però Ayer, nuovo astro dello spionaggio, ne sottoscrive di peggiori). Non
facciamo il processo alle convinzioni politiche di Kornbluth che erano quelle che erano: ma
alla sua morale politica, alla sua idealizzazione della ragion di stato, al suo manicheismo
intransigente che fa a brandelli i migliori principi della democrazia americana quando
proprio li esalta o crede di esaltarli: anche in questo, Kornbluth è più vicino al romanzo di
spionaggio degli anni sessanta che alla fantascienza di tutti i tempi. È questo un duro
colpo alla tesi piuttosto fantasiosa secondo la quale, nella collaborazione Pohl-Kornbluth, il
bagaglio di chiarezza, di liberalismo inteso nel senso migliore, di violenza satirica non fine
a se stessa, sarebbero precipuamente da ascrivere a merito del defunto Kornbluth. E
Takeoff è anche un romanzo da leggere con attenzione estrema, degno di essere citato a
esempio di una mentalità apparentemente assurda, ma che ha avuto il suo periodo di
predominio e che è ancora piuttosto viva e forte. È un romanzo piuttosto atipico nella
fantascienza, che tende piuttosto ad assumere forme e ideologie positive e progressiste:
è un documento prezioso, infine, di un genere di science fiction che potremmo definire
romantico, un genere che ci ha affascinato ai primordi della nostra vocazione
fantascientifica, e che ora, seppure superato sia dalla narrativa che dalla tecnologia, può
ancora avvincerci e interessarci con il suo bagaglio di ricordi e di abili e deliziose
mistificazioni: soprattutto se l’autore è Kornbluth, il quale è veramente un maestro in
questo genere, e il romanzo è il più famoso del genere stesso. Resta peraltro
sorprendente il fatto che questo romanzo, così famoso, cosi appetibile per i suoi pregi e,
soprattutto, per i suoi difetti ideologici e per l’infinità di polemiche e discussioni che può
offrirci, per il suo valore di documentazione di un’epoca e, addirittura, di testamento
spirituale di un genere di science fiction che ha avuto il suo periodo di strepitoso
successo e che ora, di fronte al progresso tecnologico e all’evolversi (per lo meno nel
nostro genere, ed è già una fortuna) dei valori ideologici e morali, resta sorprendente
insomma, il fatto che questo romanzo così celebre sia stato ignorato e trascurato per
tanti anni. Gli anni, i primi della fantascienza in Italia, nei quali probabilmente, al suo
apparire, sarebbe stato considerato un altro sacro testo del genere (come è purtroppo
accaduto, molto a vanvera, per tante altre opere di mediocre e mediocrissimo valore, e
per autori certo inferiori non solo al binomio Pohl-Kornbluth, ma anche allo stesso
Kornbluth). Per rendersi conto della validità delle ‘nostre affermazioni, basterà compiere
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