| Carmilla |
| "Avrete senza dubbio sentito parlare della spaventosa superstizione diffusa nell'alta e |
| bassa Stiria, in Moravia, in Slesia, nella Serbia turca, in Polonia e perfino in Russia; la |
| superstizione - così dobbiamo chiamarla - del vampiro...". "Carmilla" raduna in sé i tratti di |
| una lunga tradizione di vampiri letterari, dalla "Christabel" di Coleridge (1801-1816) a "The |
| Vampyre" di John William Polidori (1819), e anticipa il "Dracula" di Bram Stoker (1897). Il |
| mito della donna vampiro trova in questo originalissimo racconto una declinazione |
| inusuale, satura di elementi sensuali e rivoluzionari - specchio rovesciato della mentalità |
| vittoriana - e una sottile riflessione sul desiderio e sui tabù. Da "Carmilla" sono stati tratti |
| film come "Vampyr" di Theodor Dreyer (1931), "Il sangue e la rosa" di Roger Vadim (1961), |
| "Vampiri amanti" (1971) di Roy Word Baker. |
| Vegetti |