Giorgio Agamben e Ginevra Bompiani
Il monaco è Ambrosio, severo, in odore di santità, ammirato da tutta Madrid per le sue
trascinanti parole. Il tentatore è Matilde, la donna demoniaca travestita da novizio, la
splendida maga perversa, vera eroina romantica che - ha scritto Franco Fornari - mette in
atto come Carmen il suo "potere seduttivo attraverso incantamenti materni, nei quali
l'uomo rimane imprigionato senza possibilità di scampo". Negli anni '30 Antonin Artaud, il
fondatore del teatro della crudeltà, fece del Monaco una sorta di "copia francese",
consegnando alla coscienza contemporanea il capolavoro della grande paura. E nella
versione di Artaud, tradotta in italiano da Giorgio Agamben e Ginevra Bompiani, che
riproponiamo un romanzo d'eccezione "un libro che dà la sensazione della vita profonda
molto di più di tutti i sondaggi psicologici, filosofici e psicanalitici dell'inconscio".
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