C'è sempre una guerra
Sta succedendo agli scrittori di fantascienza quello che sembra sia successo agli strateghi
del Pentagono. Per quasi vent'anni dopo Hiroshima, la loro attenzione è stata, come si
dice, « polarizzata » dalla guerra nucleare totale, ossia, in pratica, dalla fine istantanea
cataclismatica, della civiltà, o addirittura di ogni forma di vita sul pianeta. E su questo
tema - che fa ormai parte dei temi tradizionali, obbligati, della f.s., al pari della
cronomacchina e della telepatia - sono stati scritti innumerevoli romanzi e racconti, dal
capolavoro all'apologo bene intenzionato. Sennonché, col passare del tempo, si è visto
che la catastrofe atomica presenta dal punto di vista narrativo un serio inconveniente:
dura poco. Ci si può dilungare, naturalmente, sui precedenti e sulle conseguenze, ma
resta il fatto che il dramma vero e proprio, il grande bagliore' I enorme fungo, si consuma
in cinque righe. Di qui dunque, come per i generali di Washington, la necessità di
riprendere in considerazione la guerra « minore o, cioè quella guerreggiata, sia in cielo sia
in terra. Con quali sensazionali innovazioni il lettore (o il critico militare) potrà vedere nei
tre esemplari i< studi bellici » che abbiamo raccolto in questa antologia.
Tellini