Quasi umani
I racconti di questo volume presentano due caratteristiche d’eccezione: recano tutti la
firma di «grandi» della fantascienza e, d’altro canto, sono centrati sull’affascinante figura
dell’androide, il robot in tutto simile all’uomo, ricoperto di carne sintetica e dotato di uno
stupefacente cervello elettronico, la macchina perfetta, « condizionata » per vivere,
pensare e sentire come l’uomo. Dal tempo del primo rozzo robot di Capek si è fatta molta
strada, tanto è vero che le vicende degli eroi meccanici di questi racconti sono tutte
imperniate su quel microscopico quid, quell’estremo limite che permette (o non permette)
di distinguere l’uomo dalla sua copia perfetta. Il lettore non avrà dunque davanti a se un
freddo universo meccanizzato, ma un mondo « umano » (con gli affari, lo sport, lo
spionaggio, ecc.) dove si dispiegano passioni come la violenza e l’odio, e dove si può
incontrare I’orrore e la morte.
Tellini