| Passaporto per l'eternità |
| Questa è la terza raccolta di racconti di J. G. Ballard che Urania presenta ai suoi lettori, |
| dopo gli "Otto racconti" di Ballard e Clarke (Urania 321) e "Essi ci guardano dalle torri" |
| (Urania 371). Nell'avvertenza a quest'ultima, scrivevamo: <<Ballard ha ormai cessato di |
| essere una "promessa" per affermarsi definitivamente come il terzo grande della SF |
| inglese, con Arthur Clarke e John Wyndham. Ma più ancora di questi ultimi e dello stesso |
| Bradbury, che con lui ha diversi punti di contatto, egli si va rivelando come uno degli |
| scrittori di fantascienza capaci di imporsi su un alto livello letterario>>. Le quattro storie |
| di questo "Passaporto per l'eternità" confermano in pieno il nostro giudizio. Le prime tre, |
| pur così ben articolate su altrettanti temi classici della SF, spingono tuttavia le loro |
| tragiche suggestioni a una tale estremità, da rasentare quasi una rottura d'equilibrio. E |
| nella quarta, dove quest'equilibrio si ricompone su un piano tanto più elevato, il risultato è |
| tale da far pensare (come ha osservato Kingsley Amis) addirittura a un Conrad. Questo |
| per quanto riguarda la letteratura. Per quanto riguarda noi più specificamente, ci sembra |
| di poter dire che "La rete di sabbia", senza dubbio il più bel racconto di Ballard, è anche, |
| probabilmente, la più stupenda storia di fantascienza che sia mai stata scritta. |
| Tellini |