Le rive di un altro mare
« E se per caso approderete alle rive di un altro mare, in un paese remoto abitato da
selvaggi e da barbari, tenete bene a mente che il più grande pericolo e la più sicura
speranza stanno nell'incontro tra i diversi cuori degli uomini, e non nel confronto tra le loro
frecce e il vostro fuoco. » così dice un libro di Consigli ai Naviganti del 1674, da cui è
preso il titolo di questo romanzo. Ma se l'altro mare è nel centro di un moderno stato
africano, e se quelli a cui ci troviamo di fronte sembrano essere dei comuni babuini, che
conto dovremo tenere dell'antico consiglio? Chi sono i selvaggi? Dove sono i barbari? E
che cosa significano quelle impronte profonde, perfettamente circolari, che dei comuni
babuini non possono certo aver lasciato?
Tellini