Daghe e malie. Sempre la fantasia eroica italiana
Quarto degli appuntamenti annuali con la Fantasia Eroica dl casa nostra, DAGHE E MALIE
ci presenta una nuova serie di racconti e romanzi brevi scritti dai migliori specialisti italiani
del genere. Questo volume segue gli altri tre che lo hanno preceduto in questa collana, e
che hanno decretato il successo, sia di questo tema specifico, che degli scrittori che
hanno contribuito alla loro stesura. Molto si è già disquisito – appunto in questi volumi –
circa la bontà e la riuscita narrativa degli scritti di Fantasia Eroica nostrana, per cui
diventa sempre più difficile interloquire in merito, senza ripetere frasi e giudizi già espressi
in precedenza. Va comungue ribadito che, ancora una volta, i nostri autori di Fantasia
Eroica hanno, come si suol dire, ”colpito nel segno”, nel senso che i racconti contenuti in
questo volume sono belli ed avvincenti – se mai questo fosse possibile – ancor più dei
precedenti che vi abbiamo proposto. Avventure, duelli, battaglie, magie, stregoni e tutto
cib che costuisce gli stilemi tipici della Fantasia Eroica, vengone profusi a piene mani dai
vari autori in questo DAGHE E MALIE, collocati ovviamente in quei contesti assolutamente
caratteristici che da sempre formano i mondi esotici ed allo stesso tempo decadenti nei
quali si muovono gli eroi che danno vita al mondo stregato e meraviglioso della Fantasia
Eroica.

Gianni Pilo: ”Di Fantasia Eroica... all’italiana”; Bernardo Cicchetti: ”Le illustrazioni”; Donato
Altomare: ”Storia di Yema”; Tullio Bologna: ”Aulo e Wilfredo”; Fabio Calabrese: ”L’Occhio
Verde”; Domenico Cammarota: ”Ali nere della distruzione”; Adalberto Cersosimo:
”L’Armonia delle Sfere”; Enzo Conti: ”Il Guerriero di Lhorsann”; Luigi Cozzi: ”Un drago per
Giada”; Antonio Falcolini: ”La Nave del Demonio”; Nicola Fantini: ”La strada del Centro”;
Angelo Mazzarese: ”Magilla”; Gianni Pilo: ”I Maghi Mutanti di Caer-Sha”, Benedetto
Pizzorno: ”Il Mago Fantasio”; Mariano Rampini: ”La Notte del Ricordo”; Riccardo Scagnoli:
.”Un ballo in maschera”.
Tellini