Galassie come granelli di sabbia
Galaxies like grains of sand è uno dei romanzi ciclici più interessanti che siano apparsi negli
ultimi anni; e la sua frammentarietà non è assolutamente un fattore negativo, perché dà
modo di accentuare il valore dei singoli episodi, tutti di alto livello, se non di altissimo,
come il terribile All the world’s tears, come il notissimo (e pubblicato per non interrompere
l’unità voluta dall’Autore, oltre che per offrirlo al pubblico di Galassia che non avesse
potuto gustarlo in precedenza) But who can replace a Man?, una delle storie di robot più
originali e divertenti degli ultimi anni, come l’ironico Secret of a Mighty City, una satira “
alla Aldiss” del mondo del cinema e della televisione, proiettato nel futuro, un futuro
sconcertante e ironico a sua volta; ai toni forti si affida Gene-Hive, e alla metafisica
Incentive, mentre troviamo un ...O Ishrail ricco di umanità e di intensa commozione. Ma
l’insieme di questi “frammenti del tempo“, legati da un filo conduttore a volte
inconsistente, a volte saldissimo, costituisce un caleidoscopio ricco di colori e di
sfumature, quale difficilmente si può trovare nella fantascienza, letteratura di per se
stessa varia e ricchissima di motivi a volte in completa antitesi tra loro. Questo lavoro è
probabilmente uno dei migliori, in senso tradizionale, di quell’autore abilissimo e
imprevedibile che risponde al nome di Brian W. Aldiss. Giovane fuoriclasse della
fantascienza inglese, ne costituisce, insieme ai “vecchi” Wyndham e Clarke, al grandissimo
Christopher e al discusso e discutibile Ballard, la forza più viva e autonoma, in quell’esiguo
gruppo di fuoriclasse che spiccano nettamente in una produzione generale piuttosto
scadente. Infatti, la situazione della science fiction in Inghilterra se non fosse per i pochi
autori veramente eccezionali che periodicamente nascono dalla selva di pubblicazioni
specializzate e no, sarebbe veramente sconfortante, molto, troppo simile a quella della
vicina Francia (la quale, purtroppo di fuoriclasse ne ha avuti soltanto due... Charles e
Nathalie Henneberg, e non nel campo della science-fiction ortodossa): autori come
Fanthorpe, Merak, Sheldon e così via, hanno purtroppo avuto libero accesso nel nostro
Paese e i lettori hanno avuto modo di rendersi personalmente conto dello squallore delle
loro opere. Ma, come abbiamo detto, l’Inghilterra ha prodotto anche una schiera di ottimi
autori. Dall’ironico Russel al Clarke di City and the Stars, da Wyndham al grande
Christopher, fino a giungere ad Aldiss, il quale oltre a opere avventurose abbastanza
valide e dignitose ha scritto alcuni e sempre notevolissimi di fantascienza “adulta “, come
The Primal Urge, come The Dark Light Years, come The Male Response (il quale purtroppo
è lontanissimo dalla science fiction, pur essendo un ottimo esempio di narrativa “adulta “)
fino a questo Galassie come granelli di sabbia, che Galassia presenta dopo aver già
pubblicato due opere di Aldiss (Segregazione e Base per negoziati) che hanno riscosso un
lusinghiero successo da parte del pubblico. In questo romanzo, come abbiamo già detto, il
lettore potrà trovare un po’ di tutto: la fantasia di Aldiss spazia tra i millenni,
raggiungendo momenti di intensità difficilmente ripetibile. Esistono, è vero, alcune pause,
(per esempio, c’è una netta frattura tra i primi tre racconti e quelli del ciclo di Yinnisfar)
ma si tratta, anche in questi momenti, per altro rari, di una lettura godibilissima, di uno
sfoggio di fantasia e di ironia che conferma le doti notevolissime di uno tra gli autori più
validi e intelligenti della fantascienza mondiale.
u. m.
Tellini