Apprendisti stregoni
Sui fogli bianchi, sparsi, giravano vorticosamente tutti i colori dell’iride, e intorno, nell’aria,
che nè il caldo nè il freddo feriva, splendevano macchie di luce brillante di colori. Poi
venne il freddo, e anche un suono si udì. Lontano. Sibilava come il vento dentro il camino
in una gelida sera. Ad un tratto qualcosa lo spinse e lo fece librare verso l’alto e per un
attimo credette che il vento lo seguisse. Poi un mondo irreale lo accolse. Un mondo
fiabesco, pieno di maghi, di gnomi, di streghe, là dove il passato non poteva più esistere.
Tellini