| Un lento apprendistato |
| Gusto del mistero, ironia, fantasia, gioco letterario, poesia della scienza e della tecnologia, |
| attrazione per l'inconsueto: è difficile dire che cosa più caratterizza il multiforme genio |
| letterario di Thomas Pynchon. In questi racconti, scritti tra il 1958 e il 1964, ma raccolti in |
| volume per la prima volta in America nel 1984, sono presenti tutti questi elementi. Il |
| mistero lo troviamo ovunque: nel mare grigio di Pioggerella cosparso, dopo l'uragano, di |
| cadaveri galleggianti che si sgonfiano sibilando come mongolfiere; nei labirinti, nei |
| passaggi segreti della discarica di Terre basse, abitati da zingari e rivoluzionari |
| apocalittici; nell'ansietà teoretica dei personaggi di Entropia; negli inseguimenti tra spie |
| nell'Egitto fin de siècle di Sotto la rosa; nella struggente e fantastica cospirazione dei |
| ragazzi dell'Integrazione segreta. Anche la poesia di Pynchon è presente ovunque, |
| inattesa, sorprendente, nelle voci notturne dell'America captate da un radioamatore, nel |
| delirio di un musicista jazz alcolizzato, nei cieli piovosi e inquieti, nelle montagne di rifiuti |
| che nascondono l'altra faccia della civiltà. E l'ironia, su se stesso innanzitutto, come nella |
| Introduzione in cui Pynchon frena gli ardori intellettuali di chi cerca nella sua prosa cose |
| che non ci sono e ci dice invece ciò che a lui in questi racconti è più caro: il loro evocare |
| gli anni dell'adolescenza e della giovinezza, con i loro sogni e i loro errori, e un'epoca in cui |
| si andava sulla strada per rincorrere la vita. |
| Bonazzi |