Hjalmar Nederland. 2547 d.C.
L’umanità ha ormai colonizzato gran parte del sistema solare ma la scienza si è spinta
oltre, ed ha scoperto il segreto della longevità. Ma se la durata della vita umana ora si
estende a dismisura, la memoria si sgretola, incapace di reggere al peso dei secoli: solo i
ricordi più recenti sopravvivono, mentre gli eventi più remoti sono perduti per sempre. Il
passato è solo una serie di frammenti che si integrano a fatica nell’esperienza personale, e
rivivono come sogni e fantasie di identità precedenti. Non è solo la memoria individuale a
spegnersi nei nuovi ritmi vitali, ma anche quella collettiva; una sorta di amnesia sociale
dove gli eventi storici non lasciano tracce. In questo scenario s’intrecciano, a distanza di
secoli, le vicende di tre straordinari protagonisti, animati dagli stessi ideali e
dall’appassionata ricerca della verità: Emma Weil, una biologa che partecipa alla
sanguinosa ribellione di un gruppo di coloni marziani, e ad un folle progetto di viaggio
interstellare; Hjalmar Nederland, un archeologo che cerca di riportare alla luce quegli
eventi ormai dimenticati, inseguendo nel desolato paesaggio marziano i fantasmi del
passato; Edmond Doya, che dedica la sua vita al tentativo di svelare il mistero di
Icehenge, l’immensa costruzione formata da decine di monoliti di ghiaccio, scoperta dalla
prima spedizione umana su Plutone, forse un enigma generato dagli stessi eventi vissuti
da Emma Weil e riscoperti da Hjalmar Nederland. Icehenge è un monumento inesplicabile,
edificato per scopi ignoti in un passato altrettanto ignoto, il cui disegno ripropone il
mistero di Stonehenge. Ma qual è il segreto racchiuso nei monoliti di ghiaccio ai confini del
sistema solare? I ricordi svaniscono, ma Icehenge rimane come un segno indelebile che
sfida ogni interpretazione; un’eredità per le generazioni future: anche se la memoria è
fragile, il passato non può e non deve essere dimenticato.
Il fascino e la profondità di questo romanzo, e il suo stile lucido ed evocativo, rivelano Kim
Stanley Robinson come uno degli autori più significativi dell’ultima generazione.
L’umanità ha ormai colonizzato gran parte del sistema solare ma la scienza si è spinta
oltre, ed ha scoperto il segreto della longevità. Ma se la durata della vita umana ora si
estende a dismisura, la memoria si sgretola, incapace di reggere al peso dei secoli: solo i
ricordi più recenti sopravvivono, mentre gli eventi più remoti sono perduti per sempre. Il
passato è solo una serie di frammenti che si integrano a fatica nell’esperienza personale, e
rivivono come sogni e fantasie di identità precedenti. Non è solo la memoria individuale a
spegnersi nei nuovi ritmi vitali, ma anche quella collettiva; una sorta di amnesia sociale
dove gli eventi storici non lasciano tracce. In questo scenario s’intrecciano, a distanza di
secoli, le vicende di tre straordinari protagonisti, animati dagli stessi ideali e
dall’appassionata ricerca della verità: Emma Weil, una biologa che partecipa alla
sanguinosa ribellione di un gruppo di coloni marziani, e ad un folle progetto di viaggio
interstellare; Hjalmar Nederland, un archeologo che cerca di riportare alla luce quegli
eventi ormai dimenticati, inseguendo nel desolato paesaggio marziano i fantasmi del
passato; Edmond Doya, che dedica la sua vita al tentativo di svelare il mistero di
Icehenge, l’immensa costruzione formata da decine di monoliti di ghiaccio, scoperta dalla
prima spedizione umana su Plutone, forse un enigma generato dagli stessi eventi vissuti
da Emma Weil e riscoperti da Hjalmar Nederland. Icehenge è un monumento inesplicabile,
edificato per scopi ignoti in un passato altrettanto ignoto, il cui disegno ripropone il
mistero di Stonehenge. Ma qual è il segreto racchiuso nei monoliti di ghiaccio ai confini del
sistema solare? I ricordi svaniscono, ma Icehenge rimane come un segno indelebile che
sfida ogni interpretazione; un’eredità per le generazioni future: anche se la memoria è
fragile, il passato non può e non deve essere dimenticato.
Il fascino e la profondità di questo romanzo, e il suo stile lucido ed evocativo, rivelano Kim
Stanley Robinson come uno degli autori più significativi dell’ultima generazione.
Viviani
Primo Precedente Avanti Ultimo