Sfida mortale
Gli Ulhamr fuggivano spaventati nella notte. Erano impazziti per il dolore. Tutto pareva
irreparabile e vano di fronte alla suprema calamità che li aveva colpiti: il Fuoco era morto.
Nelle tre gabbie in cui lo custodivano lo avevano sempre mantenuto acceso: quattro
donne e due guerrieri lo avevano incessantemente alimentato, giorno e notte. Il Fuoco
aveva sempre ricevuto dai suoi custodi la sostanza che gli dava vita. Era stato tenuto al
riparo dalla pioggia, dagli uragani, dalle inondazioni, senza mai cessare d’inazzurrarsi al
mattino e d’insanguinarsi la sera. La sua forza possente allontanava il Leone Nero e il
Leone Giallo, l’Orso delle Caverne e l’Orso Grigio, il Mammut, la Tigre e il Leopardo. Le sue
tremolanti lingue rosse proteggevano l’uomo contro i pericoli del mondo. Il Fuoco dava
ogni gioia; dava alle carni sapore, induriva le punte delle lance, spezzava la pietra dura;
gli uomini ricevevano da lui una dolcezza piena di vigore; con lui l’orda era al sicuro nelle
pericolose foreste, nella savana sconfinata, in fondo alle nere caverne.
Era il Padre, il Custode, il Salvatore, ma era anche più feroce, più terribile dei Mammut,
quando fuggiva dalle gabbie e divorava gli alberi. Ora il Fuoco era morto! Il nemico aveva
distrutto le gabbie che lo contenevano. Quale sventura era caduta su di loro?
Fauhm, il vecchio capo dell’orda, alzò le braccia verso il cielo con un lungo lamento.
– Che faranno gli Ulhamr, senza il Fuoco? – gridò. – Come vivranno? Chi li difenderà contro
le belve e il vento gelido dell’inverno? Non potremo più scaldare i nostri corpi, e le punte
delle nostre lance resteranno fragili e molli. Colui che saprà riconquistarlo sarà il fratello di
Fauhm; avrà Gammla, figlia di mia sorella, e quando io morirò, il bastone del comando sarà
suo!
Allora Naoh, figlio del Leopardo, si levò e disse: – Dammi due guerrieri dalle gambe forti e
veloci, e andrò io a prendere il Fuoco dai Figli del Mammut o dai Divoratori d’Uomini, che
hanno i loro territori di caccia sulle rive del Grande Fiume.
Il vecchio, volgendosi al giovane, disse: – Fauhm ha una lingua sola. Se tu saprai
riportarci il Fuoco, avrai Gammla, e sarai il figlio di Fauhm.
Viviani