| La Macchina dei Sogni |
| « Quando è al meglio della sua forma, non c’è alcun autore di fantascienza che eguagli |
| Clifford Simak ». Cosi scrisse James Blish, che fu uno dei critici più severi nell’ambito del |
| nostro genere letterario. E in questi tre romanzi brevi inediti, scelti da lui stesso, Simak è |
| davvero al vertice delle sue possibilità. Non solo perchè si tratta di opere nate negli Anni |
| Cinquanta, cioè nel suo « periodo d’oro », al quale risalgono i suoi capolavori. Ma |
| soprattutto in quanto le doti narrative di Simak vi appaiono nel loro più compiuto sviluppo, |
| accentrate attorno ad un tema a lui particolarmente congeniale: quello della ricerca dei |
| valori essenziali in un mondo che ha reciso ogni legame con il passato e con la tradizione. |
| Nella prima storia (che dà il titolo al volume) si ricercano nuovi universi, individuali e |
| collettivi, affidandosi al sogno per sfuggire ad una realtà fondata sull’intrigo ed avvelenata |
| dal contrasto politico. Nella seconda, « Il pittore dello spazio », si cercano tra lontani |
| pianeti le radici di quella fede che nella società è stata soppiantata dalla tecnologia. Nella |
| terza, « Decentramento », si cerca il futuro stesso dell’uomo, che ha strappato dalla terra |
| le proprie radici. Le tre ricerche si concludono tutte, secondo un caratteristico |
| insegnamento di Clifford D. Simak, nel profondo dell’animo umano. |
| Tellini |