Anni senza fine
Questo romanzo è considerato per originalità di concezione e audacia di tecnica narrativa
il capolavoro di Clifford D. Simak, l'indimenticabile autore di "Oltre l'invisibile". In "Anni
senza fine" noi assistiamo al lento declino della specie umana, simboleggiata e riassunta
per così dire nella dinastia della famiglia Webster, per innumerevoli generazioni, dall'anno
2.000 all'anno 20.000. Assistiamo all'abbandono da parte dell'uomo delle città divenute
ormai un relitto di epoche preistoriche, di quando l'umanità dell'era neolitica aveva
abbandonato il nomadismo per stanziarsi in comunità tribali a difesa dei comuni nemici.
Assistiamo all'inizio della civiltà canina, con Nathaniel, il primo cane parlante, che con
l'altro grande amico dell'uomo, l'automa, sintetizzato nel mistico e pensoso Jenkins,
prepara il mondo di un lontano domani, quando l'uomo sarà scomparso dalla Terra. Il
romanzo narra la cupa e incomprensibile civiltà delle formiche volte in silenzio alla
conquista del pianeta, e la mistero dei Mutanti, la razza dei Superuomini che prenderà un
giorno il volo per i pianeti dei più lontani sistemi solari e scomparirà per sempre dal nostro
universo. In travvediamo il mondo crepuscolare, spettrale di un al di là che solo i cani
presentono, quando la notte ulunano contro ombre e suoni che sfuggono alla percezione
dell'uomo.. E ci sono le pagine tragiche e grandiose del tentativo di colonizzare il mondo
apocalittico che è il pianeta Giove, popolato da una razza indescrivibile, mostruosa ed
estatica, nella quale alla fine l'umanità della Terra si annullerà.. E poi ci sono gli automi
che l'uomo ha abbandonato sulla Terra e che si emancipano tanto da costruire grandi
astronavi, a bordo delle quali tenteranno la colonizzazione di quei pianeti che l'uomo non
fece in tempo ad esplorare.. "Anni senza fine" non è soltanto un capolavoro di fantasia
scientifica: è anche opera di poesia, soffusa di una mesta e pensosa bellezza.
Questo romanzo è considerato per originalità di concezione e audacia di tecnica narrativa
il capolavoro di Clifford D. Simak, l'indimenticabile autore di "Oltre l'invisibile". In "Anni
senza fine" noi assistiamo al lento declino della specie umana, simboleggiata e riassunta
per così dire nella dinastia della famiglia Webster, per innumerevoli generazioni, dall'anno
2.000 all'anno 20.000. Assistiamo all'abbandono da parte dell'uomo delle città divenute
ormai un relitto di epoche preistoriche, di quando l'umanità dell'era neolitica aveva
abbandonato il nomadismo per stanziarsi in comunità tribali a difesa dei comuni nemici.
Assistiamo all'inizio della civiltà canina, con Nathaniel, il primo cane parlante, che con
l'altro grande amico dell'uomo, l'automa, sintetizzato nel mistico e pensoso Jenkins,
prepara il mondo di un lontano domani, quando l'uomo sarà scomparso dalla Terra. Il
romanzo narra la cupa e incomprensibile civiltà delle formiche volte in silenzio alla
conquista del pianeta, e la mistero dei Mutanti, la razza dei Superuomini che prenderà un
giorno il volo per i pianeti dei più lontani sistemi solari e scomparirà per sempre dal nostro
universo. In travvediamo il mondo crepuscolare, spettrale di un al di là che solo i cani
presentono, quando la notte ulunano contro ombre e suoni che sfuggono alla percezione
dell'uomo.. E ci sono le pagine tragiche e grandiose del tentativo di colonizzare il mondo
apocalittico che è il pianeta Giove, popolato da una razza indescrivibile, mostruosa ed
estatica, nella quale alla fine l'umanità della Terra si annullerà.. E poi ci sono gli automi
che l'uomo ha abbandonato sulla Terra e che si emancipano tanto da costruire grandi
astronavi, a bordo delle quali tenteranno la colonizzazione di quei pianeti che l'uomo non
fece in tempo ad esplorare.. "Anni senza fine" non è soltanto un capolavoro di fantasia
scientifica: è anche opera di poesia, soffusa di una mesta e pensosa bellezza.
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