Oltre l'invisibile
In riva a un fiume, su Aldebaran XII, c’è un’astronave schiantata. Intorno giacciono i
cadaveri semicarbonizzati di cinque uomini. Ma non si tratta di un incidente; e tra i cinque
«umani» c’è una leggera differenza: tre sono uomini mentre gli altri due, distinti soltanto
da un segno sulla fronte, «non sono che androidi». Di qui prende l’avvio questo classico
che è uno dei primi e resta uno dei più impegnati romanzi di Simak: un autore che si
sarebbe tentati di definire «umanitario» se tutte le sue opere non fossero dirette
precisamente a superare quanto c’è di retorico e di ottocentesco, di limitato, di
arretratamente antropocentrico, in ciò che comunemente s’intende per «umanitarismo».
Tellini